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Amore e tragedie per Maria Callas. La madre non l'amava. La sorella era considerata più brava. La gonfiavano di rabbia, prendeva chili di peso e la voce migliorava. I nazisti la costrinsero a cantare per loro durante la guerra. I greci la cacciarono. Visconti le impose di perdere venti chili per fare la "Traviata", lei ubbidì e si sentì libera, leggera. A Roma la fischiarono, a Milano l'adoravano. Italo Moscati rende omaggio a una delle artiste, delle dive più tormentate del Novecento raccontandone con prosa avvincente le fragilità, le turbolente passioni e la carriera folgorante. L'amante impresario che la derubava, il matrimonio con l'imprenditore Meneghini, la convulsa storia d'amore con Onassis che l'abbandonò per la vedova Kennedy, l'innamoramento per Pasolini, la relazione con il tenore Di Stefano. Le vicende amorose di Maria Callas si intrecciano in questo libro alla storia della sua voce, che nel corso del tempo diventa sempre più travolgente, perfetta, indimenticabile. La Kabaivanska disse che Maria aveva rovinato tutte le cantanti, poiché non era solo una di loro, ma era semplicemente «un'epoca». E lo è ancora: a quarant'anni dall'addio, Moscati ci fa sentire bene che la sua voce è nell'aria.